giovedì 23 aprile 2009

Villa S. Cataldo Bagheria





Questo è un Blog collettivo di Villa S. Cataldo a Bagheria. Nell’agosto del 2008, abbiamo fondato l’Associazione Sant’Ignazio di Loyola con lo scopo di continuare le multiformi attività che da oltre un secolo si sono tramandate in questo luogo, nel susseguirsi di tre generazioni. Tra i genitori, molti si sono conosciuti e innamorati tra i viali del giardino della villa. Tra i nipoti, molti trentenni d’oggi che hanno ricevuto qui la formazione spirituale, nell’immaginario collettivo, indicano la Villa come la loro “Casa Spirituale”. Tra i nonni poi, non mancano gli ottantenni che vispi e arzilli seguono regolarmente la recita delle lodi alle 7,30 del mattino! Questa splendida villa settecentesca, che si affaccia sulla Conca D’Oro del golfo di Palermo, fu costruita nella prima metà del 1700, probabilmente da G. B. Vaccarini o da un suo allievo. Il giardino della Villa dei Principi Galletti di S. Cataldo, situato a nord-est di Bagheria, confinava un tempo con l'area di Palazzo Aragona-Cutò.

Dell'originale impianto settecentesco, oggi resta solo la cappella ed il giardino all'italiana che si estende per circa due ettari ed è uno dei pochi esempi esistenti di parco barocco in Sicilia. La recinzione perimetrale è in pietra d’Aspra scolpita e ricorrente è il blasone dei Galletti. Ancora intatto il sistema di approvvigionamento idrico che, come gli antichi qanat, sfrutta la falda acquifera del sottosuolo,
articolandosi sapientemente in una serie di cunicoli e camere interrate. Ricorrente è il blasone dei Galletti. La recinzione perimetrale è in pietra d'Aspra scolpita. Per tutto il 1800 la copertura vegetale fu arricchita di piante pregiate e il giardino, su cui svettano dei pinnacoli in tufo, è decorato con vasi e panchine ornati con motivi zoomorfi. Durante il primo conflitto mondiale, fu convertito in giardino produttivo, impiantandovi degli agrumi, per cui oggi S. Cataldo, è essenzialmente un agrumeto delimitato da piante e manufatti ornamentali secondo l'originario disegno del giardino barocco, fatto di piante utili, belle e rare. (per es. Justicia spicigera).

Il complesso di S. Cataldo si configura dunque come testimonianza unica e completa dei giardini barocchi bagheresi.
Per la sua posizione marginale rispetto al centro cittadino, la villa fu trascurata dagli aristocratici viaggiatori che, dal 1700 fino agli albori del 1900, amavano includere Bagheria, nota come “ la città delle ville”, tra le tappe del gran tour siciliano. Intorno alla metà dell’ottocento, la villa, è stata acquistata e ristrutturata dal principe Galletti di San Cataldo, da qui il nome.
Sul portone d’ingresso campeggiano gli stemmi dell’'ultimo discendente della famiglia fondatrice, Ruggero Galletti e della moglie che apparteneva al casato dei Ruffo.

La Comunità di Villa S. Cataldo
Nel 1905 proprio il principe Ruggero vendette il monumentale impianto alla Compagnia di Gesù che la abbellì e la ampliò trasformandola nella sede del Noviziato della Provincia Religiosa di Sicilia e in seguito in Seminario per le Missioni Estere. Essa divenne anche sede d’Esercizi Spirituali aperti a tutti e, fino al 1953, anche di un Liceo. Nel Noviziato di Bagheria sono fiorite le vocazioni dei Padri Gesuiti di tutta la provincia di Palermo, compresi quelli nati nella nostra città: P. Giuseppe Carruba, Francesco Scalisi e Girolamo Castronovo. Attorno ai Padri Gesuiti si è costituita negli anni una numerosa ed attiva comunità di laici che ha costituito l’humus che ha permesso il fiorire di iniziative di vario genere, come la nascita attorno agli anni “70, della prima radio trasmittente della Diocesi di Palermo; i Gruppi Famiglia, il MEG (con più di 100 ragazzi e responsabili); sono nate realtà nuove come “Il Centro Spazio Giovani”. Nella Casa, è stata attiva fino al 2008, una Biblioteca computerizzata ad uso degli universitari della provincia; inoltre assistenza ai Gruppi Scout, un servizio ospitalità per amici vari o per esercitanti singoli provenienti dalla Calabria, da Milano ecc.

A Villa S. Cataldo dal 2001 al 2008, sotto la spinta di Padre G. Patti e in collaborazione con l' Istituto Regionale d’Arte e i Licei cittadini, sono stati allestiti tre Convegni: quello del 2006, dal tema “Il Simbolismo nell’Arte” è stato gratificato dalla presenza delle autorità cittadine oltre che del Presidente della Provincia. Il convegno del 2007 dal tema” La materia nell’Arte”, si è aperto con una relazione del Direttore della Galleria d’Arte S. Fedele di Milano: gemellato con il College St. Aloysius di Malta, è stato a livello internazionale e vi ha partecipato l’Accademia di Belle Arti dell’Abbazia San Martino delle Scale. In tale occasione, lo stesso Padre Kolvenbach, allora Preposito Generale della Compagnia di Gesù nel mondo, (il Papa Nero come solitamente è chiamato chi ricopre questa carica), ha inviato una lettera personale, “rallegrandosi per l’entusiasmo delle attività apostoliche svolte dalla comunità di Bagheria.” Negli stessi anni, la villa è stata la sede della direzione, redazione e distribuzione della rivista “Ai Nostri Amici”, uscita anche in versione telematica. Dal 1998 l'intero complesso, esclusa l'ala sud che rimane dei Padri Gesuiti, è di proprietà della Provincia Regionale di Palermo, mentre il Comune di Bagheria ha in gestione il giardino.

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